Incentivi e bonus disponibili nel 2018 per la ristrutturazione di casa
Indice:
- Quali sono gli incentivi per la ristrutturazione della casa?
- Le detrazioni fiscali: cosa sono e come posso usufruirne?
- Quali sono i bonus per le ristrutturazioni nel 2018?
- Chi può usufruire di queste detrazioni?
Quali sono gli incentivi per la ristrutturazione della casa?
Spesso ristrutturare una casa antica può essere una buona alternativa alla costruzione di una casa totalmente nuova. Infatti, nonostante alcuni investimenti possano risultare piuttosto ingenti, esistono numerosi incentivi per la ristrutturazione che la rendono per questo una soluzione piuttosto vantaggiosa. Non è facile destreggiarsi tra le numerose norme e documenti necessari al fine di effettuare la domanda per ottenere gli incentivi. Risulta allora necessario fare un po’ di chiarezza.
La prima cosa che occorre decidere, in termini di ristrutturazione, è il tipo di intervento che siamo decisi a realizzare. In generale possono usufruire dei bonus 2018 per le ristrutturazioni coloro i quali svolgano nella propria abitazione lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria, opere di restauro e di conservazione dell’immobile in parti comuni di edifici residenziali, cioè nei condomini, oppure per chi svolge i medesimi lavori in singole unità abitative di qualsiasi categoria (siano questi rurali o pertinenze della stessa casa).
Tra queste opere di ristrutturazione sono contemplate, ad esempio:
- il rifacimento e la riqualificazione dei servizi igienici (compresa la sostituzione di pavimenti e piastrelle qualora siano stati rimossi per svolgere operazioni strutturali)
- la sostituzione di infissi esterni e serramenti deteriorati
- il montaggio di ascensori o scale di sicurezza
- la messa in sicurezza di scale e rampe
- costruzione di recinzioni e installazione di scale interne
- interventi dovuti alla ricostruzione dell’edificio a seguito di calamità naturali (solo nel caso in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza in quell’area)
- interventi relativi alla costruzione di posti auto e garage per il rimessaggio di autoveicoli
- lavori per rimuove barriere architettoniche, posizionamento di montacarichi e monta scale, ascensori dovuti alla presenza in casa di persone portatrici di handicap
- installazione di impianti anti furto o telecamere per ridurre il rischio di atti illeciti
- opere per limitare l’inquinamento acustico attraverso pannelli isolanti o altre tecnologie
- interventi allo scopo di favorire il risparmio energetico, al rifacimento di impianti elettrici e idraulici
- installazione di nuovi impianti che utilizzino fonti di energia rinnovabili, sia questa energia eolica, idroelettrica, termoelettrica o solare
- trasformazione di un’abitazione in un edificio anti sismico (occorre essere in possesso di specifico documento che lo certifichi)
- interventi di eliminazione dell’amianto dai tetti e dalle tubature
- interventi necessari alla riduzione di infortuni domestici.
Detrazioni fiscali: cosa sono e come posso usufruirne?
Le detrazioni fiscali sono la somma delle quote che il contribuente può detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi al fine di pagare meno tasse. Le quote di detrazione fiscale per le ristrutturazione sono andate aumentando in questi ultimi anni ed è indispensabile conoscere come richiederle. I documenti indispensabili per effettuare la richiesta sono:
- fatture, ricevute fiscali, bonifici bancari o postali; qualora alcuni pagamenti vengano effettuati in altri modo (ad esempio in contanti), conservare la documentazione che lo provi
- scrivere un’autocertificazione (esistono modelli prestampati online da compilare) in cui si dichiari e controfirmi che non si è già beneficiari di altri contributi dovuti alle stesse opere di riqualificazione
- se la casa non è di nostra proprietà è bene allegare la dichiarazione di consenso del proprietario all’esecuzione delle opere di ristrutturazione
- nel caso in cui l’abitazione sia stata nel frattempo venduta, allegare una copia dell’atto di cessione se non intendiamo cedere le detrazioni al nuovo proprietario dell’immobile
- nel caso si tratti di un condominio occorre essere in possesso della dichiarazione dell’amministratore condominiale che attesti la quota versata dal condominio, nel caso in cui parte dell’importo dovuto per la ristrutturazione debba essere ripartito
- per gli interventi di riqualificazione energetica, conservare l’asseverazione e la certificazione energetica unite alla ricevuta informatica o raccomandata che provi l’invio all’ENEA della certificazione/qualificazione energetica e della scheda informativa
- per gli interventi strutturali sono necessari tutti i progetti riguardanti le modifiche e gli interventi firmati da un tecnico abilitato e iscritto all’albo di riferimento
- atto di acquisizione o donazione dell’immobile.
Come indicato sul portale online dell’Agenzia delle Entrate, per usufruire delle detrazioni occorre indicare nella dichiarazione dei redditi tutti i dati catastali dell’immobile in cui sono stati effettuati i lavori di ristrutturazione. Unitamente a questo, se gli interventi sono stati effettuati dal detentore dell’immobile occorre apporre anche gli estremi di registrazione dell’atto e gli altri dati necessari al controllo della detrazione.
Nello specifico, le detrazioni per gli interventi edili e strutturali è prevista una detrazione del 50% delle spese sostenute dove il limite di spesa calcolato è 96.000 euro. La detrazione fiscale viene poi ripartita e applicata per 10 anni.
Per le detrazioni fiscali dovute a interventi di riqualificazione energetica esistono diversi sgravi fiscali:
- detrazione fiscale del 65% (per tutto il 2018) per la riqualificazione energetica di edifici pre-esistenti. Qui il tetto di spesa massima detraibile varia in base alla tipologia dell’intervento effettuato. L’importo detraibile viene spalmato in parti uguali su 10 anni. Occorre ricordare che a partire dall’anno 2018 alcuni interventi (come la sostituzione di infissi, caldaie, climatizzatori…) sono detraibili in percentuali minori
- detrazione del 70% per gli interventi condominiali riguardanti la parte esterna dell’edificio. In questo caso la superficie interessata dagli interventi deve essere superiore al 25% del totale. Il limite massimo di spesa che può essere rimborsato è pari a 40.000 euro per ciascuna unità abitativa
- detrazione del 75% quando l’intervento è finalizzato a migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio condominiale. Anche in questo caso è previsto un rimborso massimo di 40.000 euro per unità abitativa.
Infine le detrazioni dedicate alla sostituzione di mobili e elettrodomestici per una casa ristrutturata sono del 50% con un limite di spesa di 10.000 euro. Particolare attenzione va posta sul periodo di svolgimento dei lavori: questi devono essere iniziati nell’anno precedente e necessariamente prima di comprare mobili e elettrodomestici.
Quali sono i bonus per le ristrutturazioni?
I bonus per le ristrutturazioni nel 2018 sono molti. In particolare con la legge di Bilancio 2018 è stato riproposto l’Ecobonus ossia le detrazioni fiscali per le opere attuate per favorire il risparmio energetico.
Con l’Ecobonus si ottiene il 65% di detrazione sugli investimenti per ogni singola abitazione. Quali sono dunque gli interventi per rendere più efficiente l’impianto energetico?
Questi interventi implicano necessariamente tutti quei lavori e quelle opere che permettono di ottenere una netta percentuale di risparmio energetico.
Da quando sono state introdotte le detrazioni fiscali nel 2007, queste sono state continuamente aggiornate e ridefinite al fine di ampliare e definire con maggior esattezza tutti gli interventi.
Fra questi sono compresi:
- la riqualificazione energetica propriamente detta in edifici già esistenti, il che prevede il totale rifacimento degli impianti elettrici
- l’effettuazione di interventi sull’involucro degli edifici, è infatti risaputo che delle pareti isolanti sono un valido strumento per limitare la dispersione di calore e diminuire l’inquinamento acustico
- l’installazione di pannelli solari, purchè questi siano stati prodotti in Unione Europea, la loro posa e acquisto
- la rimozione e la successiva sostituzione di impianti di riscaldamento e climatizzazione
- l’acquisto e l’installazione di dispositivi a controllo remoto per comunicare con l’impianto elettrico e di riscaldamento della casa.
Nonostante tali detrazioni sopracitate siano state riconfermate dalla Legge di Bilancio fino al 31 dicembre 2018, sono state modificate le percentuali di detrazione per finestre, schermature e caldaie. Per queste categorie infatti le detrazioni fiscali del 2018 prevedono una quota pari al 50% e commisurati alla relativa efficienza dell’intervento. Si vogliono infatti favorire interventi radicali che possano effettivamente favorire il risparmio energetico.
Più fortunati i condomini che possono ambire a raggiungere anche detrazioni fino all’85% dell’investimento iniziale, questo trattamento è stato prorogato ancora per 5 anni. Gli interventi riconosciuti riguardano:
- interventi all’involucro dell’edificio a patto che riguardino almeno una percentuale superiore al 25% della superficie totale. Per questi interventi si ottiene una detrazione del 70%
- nel caso in cui le spese per gli interventi di riqualificazione interessino edifici in zone a rischio sismico 1, 2 e 3, e siano indirizzate a ridurlo oltre che alla riqualificazione energetica, si ottiene una riduzione dell’80% se si passa a 2 classi di rischio inferiori. In questo caso la quota massima delle spese detraibili non deve superare i 136.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari presenti in ciascun condominio, la detrazione passa dall’80% all’85%. Inoltre è possibile cedere il credito ai fornitori che effettuano i lavori, questo facilita almeno in parte il gravoso investimento iniziale che deve essere effettuato.
Chi può usufruire di queste detrazioni?
Possono usufruire delle detrazioni fiscali, come stabilito dalla nuova Legge di Bilancio 2018, anche i detentori di case popolari nel caso in cui si compiano al loro interno interventi di ristrutturazione edilizia. Anche qualora non sia l’affittuario ad eseguire i lavori, possono avere le detrazioni anche gli istituti autonomi per le case popolari e le cooperative con uguali finalità.
Inoltre, per l’anno 2018, rispetto a quanto sancito dalla nuova Legge di Bilancio, sono state prorogate anche le detrazioni per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata.
Per usufruire di queste agevolazioni gli interventi realizzati devono essere necessariamente interventi edilizi (quindi solo ristrutturazione edilizia) che siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno scorso, quindi del 2017. Per gli aventi diritto, la quota di detrazioni fiscali applicabile è del 50% delle spese per un massimo tetto di spesa di 10.000 euro. Inoltre, affinchè la richiesta di applicazione delle detrazioni sia valida, occorre che l’arredamento acquistato sia destinato unicamente all’arredo della singola unità immobiliare abitativa (niente detrazioni quindi per gli uffici e le aziende).
Per il calcolo del tetto massimo di spesa, si tiene in considerazione anche l’ammontare delle spese sostenute nell’anno 2017 per cui si è già beneficiato delle detrazioni per l’acquisto di complementi d’arredo relative agli interventi effettuati nel 2017 (iniziati quindi nello stesso anno e proseguiti nel 2018).
In sintesi, per l’acquisto di complementi d’arredo e grandi elettrodomestici, purché appartengano a una classe energetica elevata, che vadano ad arredare l’unità immobiliare in questione (o la parte comune di edifici residenziali) spetta una detrazione del 50%. La suddetta quota andrà poi ripartita in quote uguali e rimborsata nell’arco di 10 anni.